La domanda del secolo, in fatto di abbigliamento, è: “come ci si veste al lavoro e, soprattutto, come ci si adegua al ruolo che si ricopre o all’ambiente?” Una mia amica risponderebbe altrettanto amleticamente con “dipende”.
In linea generale, per abbigliamento formale/professionale si intende giacca e cravatta per l’uomo e giacca con gonna o pantaloni per la donna.Quando io ho iniziato, giusto ieri, l’abbigliamento formale prevedeva solo il nero o il grigio, camicette accollate e scarpe chiuse, anche d’estate. Ricordo come se fosse stamattina quando una mia collega è stata rispedita a casa a cambiarsi la camicetta ritenuta troppo trasparente e provocante.
E oggi? E’ cambiato qualcosa?
Probabilmente sì, ma ci sono 5 che secondo me restano sempre attuali e valide:
- Il luogo di lavoro è tale perché ci si lavora, non è un evento social
Anche se le statistiche dicono che la maggior parte delle coppie si crea sul posto di lavoro, tendenzialmente si va al lavoro per lavorare. E sulla base di questo presupposto l’abbigliamento dovrebbe essere adeguato. Gonne ad una altezza decente, pantaloni senza mutande in vista, colori che non siano un pugno nell’occhio. Potremmo definirle “regole di buon vivere“, ma che spesso vengono meno. Facendo colloqui mi è capitato di vedere un abbigliamento che io – personalmente – ho considerato fuori luogo. Troppo casual, troppo easy o friendly…più vicino ad una scampagnata con amici che a un incontro per un possibile lavoro.
Ci sono, ovviamente, delle eccezioni: in un’azienda del settore moda, giusto per farvi un esempio, chi si presenta in giacca e cravatta viene quasi allontanato. Ma l’ho detto, si tratta di un’eccezione perché il suo prodotto è casual, destinato ai giovani e lo spirito e la comunicazione dell’imprenditore sono tutte in questa direzione.
2. Alcuni luoghi di lavoro richiedono un abbigliamento leggermente più formale
Alcune aziende – in particolare quelle che operano nell’ambito bancario, finanziario o della consulenza – richiedono un abbigliamento formale, se non addirittura molto formale. Può succedere che chi non ha le cifre cucite sulla camicia venga considerato fuori posto. Ed ecco allora che, proprio in questi ambienti, vediamo spuntare cifre cucite ovunque – dal polsino al colletto – come vano tentativo di distinguersi dagli altri. Stesso discorso per i gemelli: più sono strani e particolari, più sono considerati in. Vero pure che per l’uomo che veste in giacca e cravatta non ci sono molte modi per evadere. Le cravatte, però, sono una possibilità di cambiamento. E su questo tema potremmo scrivere pagine e pagine. Ci sono quelle a fiori giganti, quelle con il topolino mini, quelle con cane alla rovescia o con l’elefante in bermuda a pois. Per non parlare delle bretelle, delle pochette e dei panciotti o i pullover da sottogiacca…
3. Alcuni ruoli permettono un abbigliamento un po’ più informale
Il mondo Digital e il mondo dell’ICT permettono un abbigliamento molto più informale. Anche se mi è capitato di vedere alcuni startupper vestiti di tutto punto con il completo gessato, queste realtà hanno, generalmente, un modo di porsi molto più friendly e unconventional. Le aziende che non hanno un contatto diretto con i clienti di solito permettono ai propri dipendenti di andare vestiti come desiderano. Il lavoro in remoto, infatti, permette di avere un approccio più rilassato. Attenzione però: potersi vestire come si vuole significa – o dovrebbe significare – avere un minimo di buon gusto e rispettare gli altri. Anche perché spesso il vestire casual viene interpretato come “mi prendete per come sono, anche se non mi lavo”.
4. Di solito ci si adegua all’ambiente pre-esistente
L’abbigliamento in ufficio, soprattutto quando si cambia lavoro, è uno degli aspetti da tenere in grande considerazione. Già durante i colloqui ci si dovrebbe rendere conto dello stile dell’azienda. Vedere per cinque volte solo gente vestita in giacca e cravatta, permetterà di dedurre abbastanza facilmente che l’ambiente richiede questo tipo di abbigliamento. Inutile continuare a presentarsi in t-shirt e infradito. Il discorso vale, naturalmente, anche per le donne. Ci sono signore che si ostinano a mettere tacchi da 12 anche quando devono salire sulle gru in un cantiere.
E’ opportuno ed utile verificare se la società applica ad esempio il Casual Fridayo ha specifiche per ruoli o funzioni. Fa un po’ parte della nostra intelligenza sociale capire e adeguarci all’ambiente se vogliamo lavorare proprio lì e in quel ruolo.
5. Se il ruolo è a contatto con terzi si cerca di essere il più neutrale possibile.
Ho ricevuto questo consiglio agli albori della mia carriera e credo che sia tanto semplice quanto utile. E’ innegabile: un abbigliamento con colori neutri e non sgargianti va bene sempre. E ancora, è possibile – con grande facilità – togliere giacca e cravatta se ci troviamo in un ambiente informale. Impossibile, invece, recuperare giacca o cravatta se ci troviamo, in t-shirt e infradito, in un ambiente super formale. Per le signore essere eleganti ma non sfarzose dovrebbe risultare più facile, basta non esagerare. E’ opportuno, inoltre, evitare di mettere in mostra simboli, tatuaggi o scritte prima di aver capito chi è il nostro interlocutore.
E’ un po’ come se io mi presentassi con un bel pendaglio con sopra scritto Forza Juve e di fronte a me trovassi un sostenitore accanito del Napoli…il rischio di iniziare con il piede sbagliato è estremamente elevato