Saper gestire bene i propri profili social e saper creare dei contenuti interessanti ed attrattivi è una competenza molto importante che, in alcuni casi, dovrebbe anche essere inserita nei cv. Di solito pensiamo sempre, sbagliando, che questi canali siano solo personali.
Almeno in Italia, Facebook serve quasi unicamente per rimanere in contatto con i propri amici e sapere cosa fanno. Instagram per soddisfare la nostra voglia di condividere le cose che ci accadono attraverso le immagini: la cena al ristorante, il viaggio al mare o l’ultimo paio di scarpe acquistato. E LinkedIn? E’ il social professionale, quello che viene usato ed aggiornato solo per motivi legati alle opportunità lavorative, nella speranza che qualcuno possa notare il nostro profilo e, ancora meglio, chiamarci per offrire un lavoro.
LinkedIn è usato prevalentemente dai professionisti del mondo HR per trovare i candidati. Il resto del mondo, invece, lo usa – oltre chiaramente che per i motivi che dicevamo prima – anche per aggiornarsi, avere notizie di settore o avere informazioni sulla carriera di persone più o meno conosciute.
Ma c’è molto di più. Attraverso i social è possibile capire molto dei manager o delle aziende e avere tantissime informazioni. Pochi, però, hanno capito che ciascuno di noi è una vetrina – enorme e potentissima – dell’azienda che rappresenta. Saper usare correttamente i social genera benefici per la persona, ma anche per l’azienda per cui lavora. Di contro, usarli in modo sbagliato e superficiale, genera danni.
Significa, in parole semplici, che essere in grado di trovare e postare contenuti giusti, interessanti e virali è una competenza. Ricordate i giornalini della scuola o dell’università? C’era chi scriveva gli articoli, chi impaginava e chi distribuiva.
Anche oggi è più o meno così. Solo che ognuno di noi è il suo media online. E la diffusione cresce con il crescere del nostro network virtuale.
Sempre più spesso, ormai, i giovani sceglieranno le aziende anche per come comunicano sui social non solo tramite le pagine ufficiali, ma anche – e soprattutto – tramite i propri manager.