I 5 errori da non commettere quando si cerca lavoro

Cercare lavoro è, lo sappiamo, un vero e proprio lavoro. E proprio per questo è bene agire in modo strategico e pianificato, per evitare di commettere degli errori che, in una situazione di questo tipo, possono rivelarsi fatali.

La ricerca di occupazione è una situazione molto stressante e può mettere a dura prova chiunque. Ci sono, però, alcuni errori che è bene non commettere per evitare di bruciarsi delle opportunità importanti.

  1. Descrivere le proprie esperienze e le proprie competenze usando termini inappropriati: il 90% dei curriculum che un selezionatore riceve, contiene le stesse formule che – proprio perché ormai inflazionate – hanno perso significato. “Capacità di lavorare in team”, oppure “persona motivata”, ma anche “ottime doti relazionali” sono praticamente ovunque. Meglio sostituirli con termini meno di impatto, magari, ma che hanno un significato reale.
  1. Rispondere a qualsiasi annuncio, anche a quelli non in linea con il proprio profilo: è inutile negarlo, candidarsi a qualsiasi ruolo è una inutile perdita di tempo che non porterà ad alcun risultato. Molto meglio focalizzarsi solo su un numero limitato di offerte e, piuttosto, costruire un network di relazioni che possa portare vantaggi al proprio percorso professionale.
  1. Giocarsi la carta della “vittima” durante il colloquio. Cercare di impietosire il selezionatore apparendo disperati non è la scelta giusta, anzi. Soprattutto in quelle situazioni in cui le aziende per cui si è lavorato hanno affrontato situazioni economiche difficili. Di solito la scelta ricade su chi ha saputo reagire e non piangersi addosso.
  1. Fare richieste economiche non in linea con il proprio profilo: non conoscere la propria situazione contrattuale – non solo in termini di salario fisso, ma anche di variabile, benefits o agevolazioni – potrebbe portare a fornire informazioni non complete che magari poi possono rivelarsi una scelta negativa e che, nel lungo periodo, non premia. Si inizierà un nuovo lavoro guadagnando meno e – soprattutto – sarà più difficile ottenere uno stipendio adeguato.
  1. Accettare qualsiasi condizione e/o richiesta e non negoziare il compenso: se vengono fatte richieste che si reputano inaccettabili o comunque inadeguate, è meglio declinare subito per evitare di trovarsi in situazioni spiacevoli dopo. Altrettanto importante, inoltre, negoziare il proprio compenso prima che l’assunzione sia avvenuta. Una volta firmato il contratto, sarà molto difficile tornare a discutere di denaro e chiedere un aumento.

8 consigli per una vita professionale di successo

Le 8 buone abitudini che vi garantiranno un vita professionale di successo

La maggior parte di noi passa più di 2000 ore in ufficio ogni anno. Questo significa che, ci piaccia o meno, trascorriamo una buona parte della nostra vita al lavoro, se non addirittura la maggior parte.

Se non siamo più soddisfatti di quello che facciamo o stiamo tentando di cercare un nuovo ambiente lavorativo, possiamo mettere in pratica questi otto consigli che ci aiuteranno ad avere il lavoro ideale

1 – Conoscere molto bene gli obiettivi di carriera:

Dovete essere certi di essere chiari con voi stessi sugli obiettivi professionali che volete raggiungere. Dichiarateli a voce alta. Scriveteli in modo chiaro e puntuale e appendeteli in un posto dove sia facile visualizzarli quotidianamente.

2- Gestire il vostro tempo:

Quando lavorate pianificate i vostri tempi. Evitate quello che non è necessario e che impedisce il raggiungimento dei vostri obiettivi. Se siete alla ricerca di un lavoro dovete prendere molto seriamente l’organizzazione dei tempi. Quanto tempo dedicate alla preparazione dei colloqui di lavoro, di persona o telefonici? Quanto tempo realmente dedicate alla ricerca di un lavoro? Pianificare correttamente l’agenda e l’utilizzo del tempo vi stimolerà e vi aiuterà ad essere più produttivi.

3 – Controllate che il vostro profilo “online”:

Cresce sempre di più il numero di selezionatori che utilizza i social per ricercare i propri talenti. Provate anche voi a fare questo esercizio: cercate sui motori di ricerca il vostro nome e verificate che il vostro profilo sia aggiornato e che non escano cose strane. 

4 – Siate flessibili:

I selezionatori cercano sempre talenti che si adattino allo “spirito della casa” . Le persone che accettano facilmente i cambiamenti sono spesso quelle che hanno uno sviluppo professionale più rapido e che salgono più velocemente i gradini della carriera.

5 – Arrivate 30 minuti prima:

Potete arrivare al lavoro giusto in tempo, senza perdere un minuto. Ma eccovi una buona abitudine da adottare: arrivate in ufficio 30 minuti prima per avere il tempo di pianificare i vostri appuntamenti e mettere nell’ordine giusto le attività da fare.Vi renderete rapidamente conto che le vostre giornate saranno più fluide e i vostri colleghi – e i vostri capi – potrebbero apprezzare la vostra organizzazione e capacità di anticipare gli impegni.

6 – Pensate a fare “networking”:

Anche se avete già un buon lavoro, non smettete mai di fare “networking” sia con i vostri colleghi , sia con i vostri amici, sia con le persone che frequentate per motivi professionali. Molte opportunità emergono più velocemente attraverso il passa parola rispetto ai normali canali di ricerca di occupazione. E’ un consiglio spesso ripetuto a tutti i dirigenti che si trovano a fare outplacement, ma che è valido per chiunque! 

7 – Prendete ispirazione dai vostri manager:

Non sbaglierete mai nel cercare il parere/consiglio di qualcuno che ha più esperienza di voi nel vostro settore. Potersi appoggiare – e farsi consigliare – a un manager esperto ha un valore inestimabile. Non si può re-inventare la ruota, ma può essere molto utile scoprire come qualcuno prima di voi ha affrontato situazioni complesse e che soluzioni ha adottato.

8- Non si finisce mai:

Non c’è mai una fine perfetta in una carriera, perché ci sarà sempre uno spazio per migliorare o apprendere qualcosa di nuovo. Una carriera non è una meta, ma un cammino pieno di opportunità professionali. Non smettere mai di imparare è una qualità che permette di aprirsi verso nuovi progetti e arricchire il proprio percorso in modo dinamico. 

Fonte : Inc- Article de Rhett Power : 10 Habits That Will Ensure Career Success

COLLOQUIO LAVORO – Come rispondere alla domanda “Qual è il suo difetto?”

Vi è mai capitato? Siete chiusi in una saletta, l‘incontro con il selezionatore è andato bene e siete abbastanza certi di aver fatto una buona impressione. Ma proprio nel momento in cui siete certi di averlo ammaliato, il selezionatore vi pone a tradimento la seguente domanda: “quale è il suo principale difetto?” .

Vi siete preparati a casa per fornire una risposta accettabile, ma – siamo sinceri – chiunque avrebbe preferito non doverlo fare. Effettivamente è una domanda che viene posta spesso per valutare sia la capacità di reazione del candidato, sia la propria autovalutazione.

Noi selezionatori ascoltiamo quasi sempre le stesse risposte: “sono un perfezionista” oppure “lavoro tanto” o “sono molto testardo“. Io vi consiglio di evitare di dare queste risposte, perché dimostrano che non avete riflettuto molto sulla risposta.

Vi propongo, allora, 4 strategie per rispondere in modo più efficace a questa domanda insidiosa e qualche esempio di ciò che forse è meglio non dire:

  • 1   Parlare di difetti senza collegarli alla posizione per cui vi siete candidati

Io suggerisco di menzionare i difetti che potrebbero avere un impatto minore sulla posizione che andrete a ricoprire. Questo dimostrerà che non siete perfetti, ma soprattutto che questo non andrà ad impattare sul lavoro.

  • 2   Evitare Generalizzazioni

Dovete assolutamente provare ad evitare qualsiasi tipo di generalizzazione. Ad esempio, dire solamente “sono un testardo” non basta, anzi rischia di essere controproducente. E’ preferibile, invece, trovare degli esempi concreti e positivi, in modo che la vostra forza di volontà – e non la vostra testardaggine che può essere negativa – vi ha permesso di superare le difficoltà incontrate o di raggiungere gli obiettivi prefissasti.

Dovete – in altre parole – dimostrare che non è un difetto costante, ma che si presenta solo in determinate situazioni.

  • 3  Ricondurre la conversazione sulle competenze richieste per la posizione.

Potete provare ad eludere la domanda dando una risposta più generica del tipo “tutti abbiamo delle qualità e dei difetti”, salvo poi  iniziare a spiegare quali sono le vostre qualità che meglio si adattano al posto di lavoro proposto.

Se vi mancano delle competenze per la posizione potete utilizzare il suggerimento di Bernard Marr, esperto francese di management, che consiglia di dire: “questa nuova posizione andrà a sviluppare delle nuove competenze come X, che fino ad ora non ho avuto l’opportunità a pieno di mettere a frutto nel mio lavoro. Imparo rapidamente e potrò concentrarmi sullo sviluppo di tutte le competenze richieste”.

Ma fate attenzione: se evitate la domanda il selezionatore potrebbe riproporvela.

  • 4 Parlate di difetti che avete superato o migliorato

Potrebbe essere utile non raccontare i difetti attuali, ma parlare piuttosto della vostra capacità a identificare i vostri difetti e come avete fatto per superarli o per migliorare certi tratti del vostro carattere.

Avete fatto dei corsi di formazione per sviluppare una competenza specifica? Avete cercato consigli di un mentor, di colleghi  o di un manager con maggiore esperienza? Avete semplicemente fatto uno sforzo per cancellare questo difetto? Raccontate al selezionatore cosa avete fatto e che risultati avete raggiunto.

  • 5 Evitate di elencare i seguenti difetti:

Abbiamo già detto dei soliti “sono un perfezionista” o “sono uno/a che lavora tanto” di seguito alcuni difetti che vi consiglio di non dire mai durante un colloquio di lavoro:

«non ho uno spirito di squadra»

« Non accetto facilmente le critiche»

«Di solito non prendo l’iniziativa o  faccio fatica a  lavorare in maniera indipendente»

E voi avete qualche consiglio da aggiungere sulla base della vostra esperienza?

 

Parzialmente inspirato da Business Insider UK, Jacquelyn Smith, 5 mars 2016